Tra i tanti deliziosi prodotti, l’autunno ci regala lei, la castagna, protagonista indiscussa di sagre e fiere in tutta Italia. Ovunque tu vada, tra fine settembre e fine novembre, ti imbatterai in qualche evento che celebra la castagna, frutto dalle mille risorse.
Curiosi di sapere perché?
Possiamo intuirlo dal soprannome, ‘albero del pane’, che il greco Senofonte, nel IV secolo a.C., attribuisce al castagno, pianta molto longeva e imponente. Questo frutto, in passato, rappresentava la base della dieta della gente di montagna, che ne faceva uso al posto dei cereali per preparare pani, torte, polente. Per questo erano chiamate ‘pane dei poveri’ e non facevano parte della dieta dei più abbienti.
E oggi?
Oggi ce ne sono diverse qualità, fra castagne e marroni, di cui 12 riconosciute da marchio Dop e Igp nel nostro paese. Infatti le aree adatte al castagno in Italia sono molte (in cima troviamo Campania, Toscana, Calabria, Piemonte seguite da Lazio ed Emilia-Romagna), ma i dati parlano di aumento dell’import, soprattutto da Spagna e Portogallo. Mi raccomando, facciamo sempre attenzione alla provenienza! In stagione orientiamoci verso i piccoli negozi di ortofrutta o i mercatini specializzati, dove possiamo confrontarci direttamente con i produttori.
La ricetta: un recupero tutto autunnale!
Ci sono tante deliziose e note ricette con le castagne, per cui vogliamo raccontarvene una di recupero, dui cui magari non avete mai sentito parlare! Se vi sono avanzate delle castagne arrostite o bollite da una serata con gli amici, potete realizzare dei semplici cestini di verza ripieni di mele, cipolla e ovviamente castagne!
Tritate le castagne avanzate, dovranno essere circa 250 g. Fate ammorbidire una cipolla nell’olio, salate e dopo 10 minuti aggiungete 2 mele di medie dimensioni tagliate a tocchetti (senza sbucciarle), poi aggiungete le castagne. Sbollentate 6-8 foglie di verza (quelle più esterne, così le recuperiamo!) e usatele per rivestire i pirottini di ceramica leggermente unti. Ponete al loro interno il ripieno e cuoceteli a 200°C per 20. Non riuscirete a resistere al loro delizioso profumo e al sapore inebriante!
