Il 2021 comincia con un annuncio di cui siamo molto fieri: una nuova figura è entrata a far parte della rete di Tempi di Recupero. Diamo il benvenuto agli artigiani del recupero! 

Chi sono dunque questi nuovi protagonisti della rete di TdR? Sono coloro che producono manufatti del recupero ovvero che recuperino tradizioni, materie prime e/o procedimenti a rischio di scomparsa, oltre che procedimenti volti al riutilizzo di prodotto o di avanzi di lavorazioni. In altre parole, coloro che si cimentano nella coltivazione o nella preparazioni di prodotti quali il miele, le confetture, i formaggi, le conserve, la frutta e la verdura, la carne, i salumi e così via. Tutti manufatti che portano in seno la tradizione, la storia e i valori di un territorio. Gli artigiani sono parte delle fondamenta della cultura enogastronomica in quanto sono, spesso, coloro che si interfacciano direttamente con la materia prima, la curano e cullano durante lo sviluppo.

 

Come riconoscere gli artigiani:
  • rispettano la natura, le stagioni e le materie prime valorizzandole al 100%
  • recuperano materie prime antiche e procedimenti tradizionali
  • fanno e sono cultura del territorio: procedimenti, saperi, materie prime, conoscenze
  • leggi nei loro occhi la passione e la soddisfazione per il loro lavoro
  • sono alla base della filiera curando e trasformando le materie prime in maniera sostenibile
Non si recupera di professione, ma lo si fa perchè è la propria filosofia.

La sostenibilità può essere una scelta inconscia, ad esempio dopo una vita di insegnamenti di certi valori e a stretto contatto con i custodi di pratiche e conoscenze sostenibili e tradizionali; o può essere, invece, una decisione conscia, cioè una scintilla che diviene fuoco grazie allo studio, alla pratica e alla perseveranza nel mettere in pratica questo tipo di approccio.

Gli artigiani del recupero rispettano il campo, l’allevamento, i processi di trasformazione delle materie prime, mantenendo una costante e forte attenzione al rispetto della terra e degli animali, del loro benessere, e alla riduzione della chimica. Inoltre utilizzano i prodotti a fine ciclo di vita valorizzando l’economia circolare e utilizzando ogni parte delle materie prime o proponendole come nuovi input per altri manufatti.

L’artigiano del recupero è custode dei saperi della sua cultura e della sua terra. La sua passione è forte e costante, sentimento che gli permette di capire appieno le materie prime con cui ha a che fare. La simbiosi è totale e la resa ineguagliabile. Questi uomini e queste donne lavorano duramente per portare un prodotto naturale e buono in grado di raccontare una storia, e, probabilmente, di farci emozionare.