Il Natale e le feste sono momento di grande gioia e condivisione, oltre che di degustazione di succulenti banchetti. L’abbondanza rende i pasti speciali, ma, ahimè, è un costume che lascia su molte tavole un corposo volume di avanzi. Di per sé non è un’abitudine sostenibile, ma se proprio non possiamo fare a meno di imbandire la tavola alla grande, possiamo però scoprire come recuperare ogni singola briciola che rimarrà a fine pasto. Se l’idea di riscaldare gli stessi piatti del menù di Natale non ci alletta tanto, ecco qualche suggerimento per (ri)gustarli in una nuova veste creativa. Pronti per metterci ai fornelli e divertirci in cucina?

 
E via, si inizia con gli antipasti

Salumi e formaggi sono un must a Natale, soprattutto perché placano il languorino iniziale. Tuttavia, poco dopo, ci si pente di averne mangiati troppi e, puntualmente, ne rimangono anche degli avanzi sul tagliere. Cosa fare? Se tagliati a cubetti piccoli o a listarelle si possono aggiungere ad una torta salata insieme a qualsiasi verdura di stagione: impossibile resistere! E se avanzasse il vitello tonnato? Una fetta di pomodoro e una foglia di insalata ed è pronta la farcitura di un goloso panino: che acquolina in bocca!

 
È il momento dei primi piatti

Regione che vai, pasta ripiena che trovi! Il 25 dicembre è un tripudio di agnolotti, ravioli, tortelli, tortellini, cappelletti, cappellacci, mezzelune, anolini, casoncelli, culurgiones: in brodo o al sugo, di magro o di carne, sono gli irrinunciabili del Natale! Il consiglio e se pensate di averne in abbondanza, di non cuocerli tutti subito. Quelli in avanzo, se ben conservati in frigorifero evitando che si secchino troppo, possono essere consumati con il brodo che magari vi è avanzato durante la preparazione dei secondi. Il brodo è anche utilissimo per preparare risotti o come base per le zuppe. I cappelletti avanzati, ad esempio, possono diventare la ricca farcitura di uno scrigno di pasta, per un timballo dal sapore rinascimentale. Per ogni tipo di pasta – lunga, corta, fresca, secca – il riciclo che funziona sempre è la frittata. Infine i cremosi risotti: qualunque sia il condimento, arancini e supplì rappresentano il più tradizionale, ma anche il più stuzzicante, riutilizzo del riso.

I sostanziosi secondi

Spesso presente sulle tavole da festa del nord Italia, il bollito misto, con le salse di accompagnamento, si adatta a molteplici riusi: ad esempio sfilacciato in insalata con verdure crude per un piatto leggero, saltato in padella con cipolle o rimpastato con pangrattato e uova come ripieno di verdure al forno. I “puristi” che desiderano assaporarlo una seconda volta non devono far altro che riscaldarlo nel suo brodo. Gli arrosti, se tagliati a fette sottili, si possono scaldare in un tegame a fuoco molto basso insieme al loro liquido di cottura, saranno ancora più saporiti! In alternativa, le carni arrosto possono diventare la base per invitanti polpette o per un sugo della pasta, con o senza pomodoro. Cotechino e lenticchie si trasformano, rispettivamente, nella farcitura e nel condimento di una pasta ripiena creativa.
Se si è portato in tavola pesce, crostacei e molluschi, con ciò che rimane si può preparare una zuppa da accompagnare con crostoni di pane o focaccia abbrustoliti! Per un piatto fresco si possono utilizzare in un’insalata di pesce aggiungendo olive, capperi, patate bollite o fagioli.

 
Dolci del Natale

Dopo una sfilza di antipasti, un ricco e consistente primo, e un paio di secondi, della fame di inizio pasto è rimasto solo un piccolo sprazzo di golosità. Tuttavia è il fatidico momento in cui verranno aperti il pandoro e il panettone per venire incontro ai gusti di tutti i commensali. Entrambi i dolci, immancabili in qualsiasi casa, dopo qualche giorno dall’apertura, possono perdere un po’ di fragranza e tendere a seccare un pochino. Il segreto è scaldarli a fette in forno – spento e appena caldo – in modo da risvegliare e far sciogliere un po’ il burro. 

Per chi invece preferisce creare un dolce da zero, per dare un volto nuovo agli avanzi dei due classici natalizi, le ricette sono moltissime. Una semplice idea è di tagliare le fette di pandoro o panettone a cubetti grossi e usarli per comporre un crumble insieme alla frutta preferita, mele o pere, e qualche frutto di bosco per un tocco di acidità. Da servire rigorosamente tiepido con una pallina di gelato alla crema! Un’altra soluzione sfiziosa è una torta di panettone o pandoro: i due lievitati faranno sia da base, compattati a rivestire una tortiera, sia da ripieno, mischiati alla crema pasticcera. A completare il tutto, prima di infornarla, qualche cucchiaiata di marmellata di arance e pezzetti di cioccolato.

 
Et voilà! Buon post Natale del recupero!