Miti e leggende circondano la storia della nascita del kefir. La produzione di questo preziosissimo latte fermentato sembra aver avuto origine sulle montagne del Caucaso, nell’Asia Centrale, ma l’arcano di come sia nato non è ancora stato risolto. Il mistero più grande riguarda i kefiran: elemento indispensabile per trasformare il latte in kefir. Sono dei granuli composti da organismi viventi, batteri e lieviti che vivono in una comunità simbiotica. Sono proprio loro i protagonisti della fermentazione, che conferiscono alla bevanda la tipica frizzantezza che la contraddistingue. Se vi state chiedendo che aspetto hanno, forse sembrerà strano sapere che assomigliano a delle piccole infiorescenze del cavolfiore, dalla consistenza gommosa. Le dimensioni variano, infatti i grani crescono e si moltiplicano: sono vivi e si nutrono grazie al latte che ogni giorno versiamo nel barattolo, fermentandone gli zuccheri, e donandoci in cambio la preziosa bevanda dalle proprietà benefiche.
La cosa più stupefacente è che possono nascere solo da altri grani: non è possibile generarli o produrli, dobbiamo procurarceli o riceverli in regalo da qualcuno che fa il kefir. Questo li rende così preziosi che le genti delle steppe caucasiche li tramandavano da una generazione all’altra e li custodivano gelosamente.

Come preparare il kefir?
Una volta in possesso dei kefiran, il procedimento è davvero semplice, ma cosa occorre? Innanzitutto bisogna munirsi di un barattolo in vetro capiente. Poi ovviamente serve il latte: si può usare sia intero sia parzialmente scremato, ma deve essere fresco. E infine un colino e un cucchiaio per scolare il kefir, con un accorgimento: i granuli non vanno messi in contatto con il metallo, quindi sempre meglio usare strumenti di plastica.
Si inizia riempiendo il barattolo con il latte, da dosare in base ai granuli a disposizione, un cucchiaio circa è sufficiente per 500 ml di latte. Più aumenta la quantità di granuli rispetto al latte, più la fermentazione sarà veloce! A questo punto si chiude il barattolo e si lascia fermentare per circa 24 h a temperatura ambiente, scuotendolo ogni tanto per facilitare il contatto tra i granuli e il latte. Trascorso il tempo indicato, si scola il composto in una ciotola usando il colino per trattenere i granuli, che andranno rimessi nel barattolo insieme al latte. Il kefir è pronto! Facile, vero? Non ci resta che gustarlo subito, o riporlo in frigorifero fino all’indomani mattina. Non ha problemi di conservazione e dura alcuni giorni, ricordiamoci però che contiene batteri probiotici vivi, che continueranno a fermentare rendendo il nostro kefir più effervescente.
Ricette ed usi
Se la colazione è il nostro momento della giornata preferito, via libera al kefir! Si può gustare insieme a cereali e frutta fresca, allo stesso modo dello yogurt. Per gli amanti dei frullati si può sostituire al latte e preparare uno smoothie rinfrescante con fragole e frutti di bosco.
Qualche ricetta salata originale? Una salsa di avocado e kefir, ottima come condimento per le insalate oppure un’altra idea è una crema fredda con la nostra bevanda dal gusto acidulo, cetrioli, qualche goccia di limone e ciuffi di aneto da accompagnare con crostini di pane.
Una volta assaggiato, il kefir non si lascia più!
Crediti foto: <a href=’https://it.freepik.com/foto/cibo’>Cibo foto creata da Racool_studio – it.freepik.com</a>