Ho incontrato spesso il visionario Luca Gargano, entusiasta di natura, con un fiuto particolare per il “buono pulito e giusto”, come direbbe Carlo Petrini, declinato al bicchiere o meglio a tutto quello che di alcolico sta nel bicchiere. Luca è bramoso di stimoli e la curiosità è la sua professione, è frontman di Velier, azienda famigliare che importa e distribuisce vini e liquori (ma non solo) e coinvolge una rete di persone, meglio se giovani e curiose come lui, imbarcandoli nell’avventura di un lavoro speciale, in una Genova che su curiosità e sognatori ha fatto la sua storia.
Come scritto nel sito di Velier, nel “2003 Luca Gargano scrive il primo protocollo mondiale Triple A che delimita la frontiera tra il vino e il vino tecnologico aprendo la strada ad una nuova era”. E nel “2005 Velier affitta 1 ettaro di terreno da Stefano Bellotti coltivato ad orto e fornisce tutti i suoi dipendenti di prodotti naturali”.
I tasselli si compongono e l’incrocio di Tempi di Recupero con Velier mi è sembrato inevitabile. Durante uno dei nostri ultimi incontri ho parlato con Luca del nostro progetto, del recupero, del riuso e del viaggio che stiamo intraprendendo. Il risultato della chiacchierata è che da oggi i vini Triple “A” saranno l’accompagnamento ai piatti del recupero e del riuso.
Le Triple “A” sono vini che parlano di amore per la terra, di passione, di originalità e unicità, non a caso il sottotitolo è “agricoltori, artigiani, artisti”, affinità elettive quindi con i nostri chef, osti o azdore. Ma per capire e conoscere i vini bisogna assaggiarli. Il bicchiere parla più chiaramente di mille spiegazioni e insieme avremo l’occasione di assaggiarne molti, alcuni conosciuti altri meno e spesso saranno con noi anche i produttori stessi, per raccontarci il loro modo di fare vino.