Chi si è mangiato un bel piatto di pasta per pranzo oggi alzi la mano! Noi italiani, si sa, non possiamo farne a meno. Che siano penne o spaghetti, al pomodoro o al pesto, è il nostro comfort food per eccellenza. Ci sentiamo così legati alla pasta che ci sembra un sacrilegio apportare una qualsiasi modifica alla sua preparazione. Oggi, però, noi siamo andati controcorrente e abbiamo sperimentato un ‘nuovo’ – in realtà antico – modo di cuocere la pasta, ispirati dal recente articolo di Dario Bressanini su La Repubblica. L’esperimento del noto divulgatore e chimico, con cui non sempre siamo d’accordo, questa volta sposa appieno la nostra filosofia ‘slow’.

Ecco cosa vi occorre:

– Una pentola dal fondo pesante e isolante che mantenga il calore
– Un coperchio che non faccia uscire il vapore
– 1 L di acqua e 100 g di pasta

 
Pronti?

Portate ad ebollizione l’acqua in una pentola, salate, aggiungete la pasta e mescolatela, coprite con il coperchio affinché riprenda il bollore, e infine…spegnete il gas. Avete letto giusto! Per cuocere la pasta non è necessaria una temperatura di 100°C, ma sono sufficienti tra i 60 e i 70 gradi per la gelatinizzazione degli amidi, e tra i 70 e gli 80 °C per la denaturazione e coagulazione del glutine. Quindi potete semplicemente liberare un fornello e utilizzarlo per preparare il vostro sugo preferito. Nel frattempo, nella pentola con il coperchio ben chiuso (non apritelo troppo spesso), il calore continuerà a cuocere la vostra pasta anche con il gas spento. Vi basterà prolungare i tempi di cottura dai 30 secondi ai 2 minuti rispetto a quanto scritto sulla confezione, risparmiando 10 minuti di gas per ogni piatto di pasta – e per noi italiani che la cuciniamo almeno tre volte la settimana è un bel ‘recupero’ di energia! Forse ci sembra una novità, ma è storia vecchia: già nel 1799 lo studioso di termodinamica Thompson si riferiva al procedimento di bollitura come ‘consumo inutile di combustibile’, quindi perché non adottare questo semplice trucco e scegliere di risparmiare sulle bollette del gas?

Ecco un’altra conferma che viene dall’alta cucina. Anche lo chef Davide Scabin pratica la cottura della pasta ‘per infusione’: se sulla confezione della pasta sono indicati 10 minuti di cottura, lo chef la cuoce per 2 minuti in acqua bollente e per altri 9 con il gas spento. Niente più pasta scotta con questo metodo più delicato, anche se ve la dimenticate in pentola qualche minuto in più, non correte il rischio che stracuocia o che si rompa!

 
Vi abbiamo incuriosito? Provate a fare questo esperimento la prossima volta che sentite la voglia di un piatto di pasta.