Ogni cambiamento può portare con sé una opportunità, se non perdiamo di vista i nostri valori. L’idea di questo manifesto è nata da questa riflessione. L’uso della mascherina, il disinfettante, il distanziamento fra i tavoli, non devono farci perdere di vista la sostenibilità della nostra vita perché di strada ne abbiamo già fatta tanta, e non possiamo perdere terreno. L’importanza dell’igienizzazione e della pulizia sono diventati temi centrali – che di per sé sono aspetti più che positivi -, ma portano con sé una nuova minaccia in termini di produzione di rifiuti di difficile smaltimento e di sprechi.

Come Tempi di Recupero abbiamo quindi elaborato un promemoria con soluzioni sostenibili e applicabili dai ristoratori durante questo periodo, ma valide sempre, grazie all’attenzione per la riduzione degli sprechi e al vantaggio economico che ne deriva e senza perdere di vista la sostenibilità. Molti ristoratori, cuochi e osti hanno aderito e propongono questo promemoria nei loro locali.

Alimentiamo la consapevolezza per noi e per gli altri

Agiamo, agiamo, agiamo. In maniera virtuosa, ovviamente. Attraverso l’attenzione e la dovuta importanza nei confronti di un approccio sostenibile, possiamo accrescere la nostra consapevolezza e, a quel punto, forti della conoscenza e della pratica quotidiana, mostrarla e coinvolgere gli altri. La consapevolezza parte da noi stessi prima che da chi ci circonda.

 
Utilizziamo imballaggi e dispositivi lavabili e riutilizzabili. Per fornitori, delivery e clienti. Disincentiviamo l’usa e getta

La consegna a domicilio si è imposta come soluzione sicura nei mesi di lockdown. La comodità di avere a casa un pasto cucinato dal nostro cuoco preferito continua ad essere una scelta apprezzata. E il contenitore? Ovvero come arriva a casa la nostra cena? Per evitare che la plastica e i contenitori inquinanti e usa e getta abbiano la meglio occorre fermarsi e riflettere sulle opzioni possibili. Perché per fortuna ne abbiamo molte. Materiali biodegradabili o riciclabili, carta e contenitori in carta, materbi e, re del riciclo, i vasetti in vetro: si possono lavare, igienizzare ed utilizzare all’infinito. In più, con qualche accortezza possono essere personalizzati, ad esempio con la sigla del ristorante disegnata sul coperchio o con una frase gentile. Un bel modo per recuperare, non sprecare e lasciare un buon ricordo.

Prepariamo i piatti con passione e li serviamo come riteniamo siano migliori. Nel caso dovessero essere comunque richiesti condimenti in aggiunta (ad esempio parmigiano, olio, sale, pepe, aceto) proponiamo il loro servizio dal personale di sala. In questo modo possiamo evitare le confezioni monodose e mantenere una alta qualità

Fidarsi e affidarsi. Chef, cuochi ed osti ci propongono la ricetta come loro ritengono sia perfetta. Quindi il primo passo è affidarsi. Siamo al ristorante innanzi tutto per fare una esperienza. Il cuoco lo sa e ha pensato a come rendere al meglio gli ingredienti che ha deciso di usare. A casa possiamo fare la dieta iposodica oppure abbuffarci di capperi sotto sale, ma qui, a meno di problematiche legate alla nostra salute, qualcun altro guida il nostro pranzo o la nostra cena. Però può capitare che qualcuno non resista e necessiti di un po’ più di sale, di olio, di pepe o di parmigiano. Tutto normale, ma più complicato ai tempi del Covid-19. “Un tempo” eravamo liberi di gestire questi condimenti a nostro piacimento, ma ora tutto deve essere toccato il meno possibile, da meno mani possibile.  La soluzione sostenibile non può essere l’usa e getta, ovviamente. L’opzione migliore, anche in questo caso è affidarsi, ovvero lasciare fare al personale di sala che, preparato e pronto, potrà aiutarci a perfezionare il piatto secondo i nostri gusti. Lo staff avrà la possibilità di coccolare i clienti, migliorarne l’esperienza e riflettere la preziosa accoglienza che offre il ristorante. Un ottimo, sostenibile (e gratuito) modo per valorizzarvi. Non male, eh?

 
Attrezziamo il locale con dispositivi di raccolta di rifiuti speciali, per mascherine e guanti usa e getta

Le mascherine ci accompagnano e ci accompagneranno nei prossimi tempi. La versione usa e getta genera possibili rifiuti contaminati, che vanno smaltiti in appositi dispositivi di raccolta. Per questo predisporre cestini dedicati nei bagni e all’ingresso è un gesto di civiltà e gentilezza. Rimane fermo il fatto che l’utilizzo di mascherine lavabili è l’opzione migliore, per cui perché non incentivarne l’uso, magari è magari proporne di personalizzate.

 
Proponiamo menù esposti in sala, ad esempio le lavagne, o altre soluzioni creative, per garantire la sicurezza ed evitare spreco di carta

Il menù, inteso come presentazione delle proposte, necessita una evoluzione. La soluzione del fine dining è proporre menù personalizzati e griffati da artisti, da portarsi a casa, come ricordo, ma ci sono altre opportunità: QR code, messaggi su WhatsApp, collegamenti facilitati al sito, lavagne esposte in sala, sono solo alcune idee. In sintesi ognuno può scegliere la miglior soluzione per i propri clienti. Una proposta in più: per semplificare, perché non cogliere l’occasione per snellire il menù, magari optando per ingredienti locali e di maggiore qualità?

Insieme possiamo fare la differenza per costituire una nuova e più sostenibile quotidianità.

 
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