Vi è mai capitato capitato di trovare un limone con le corna? Due carote abbracciate l’una all’altra come due amanti? Una mela con la buccia sbiadita come al primo giorno di mare dopo mesi trascorsi chiusi in ufficio? O magari una melanzana con il nasone che ricorda un po’ le opere di Arcimboldo? Molto probabilmente no, se acquistate frutta e verdura al supermercato, forse, se andate dai contadini.
Una ricerca condotta dall’Università di Edimburgo sottolinea come ogni anno circa 50 milioni di tonnellate di prodotti agricoli in tutta Europa vengano scartati perché “troppo brutti per essere venduti”. Ma cosa si intende per “brutti”? Che cosa fa parte di questa categoria e che cosa no? Chi ha il permesso di mettersi in mostra sugli scintillanti banchi del supermercato e chi invece viene tristemente scartato? Sono, ahimè, tutti i prodotti esteticamente imperfetti che, secondo il trend globale, risultano essere poco attraenti per i clienti. Stiamo parlando di frutta e verdura “deforme”, segnata dalle intemperie o mangiucchiata da qualche insetto.
Come mai accade questo? In fin dei conti, una mela è sempre una mela, giusto? Secondo Jonathan Bloom, un giornalista americano, «esiste una specie di problema dell’uovo e della gallina: i supermercati dicono che non vendono questo tipo di frutta e verdura perché la gente non le compra, mentre le persone ti dicono che vorrebbero comprarle ma che i supermercati non le vendono. E poi c’è ancora una convinzione viscerale per cui siamo convinti che un cibo dall’aspetto perfetto non ci farà male».
Ecco 6 buone ragioni per supportare l’empowerment dei prodotti agricoli “brutti”!
Bello o brutto, il prodotto è sempre lo stesso.
La qualità non si basa solamente sull’aspetto estetico.
Se siete un po’ pigri, può essere più comodo.
Pensate a due carote cresciute avvinghiate: bene, ne mangerete/taglierete/cucinerete due allo stesso tempo!
Magari non è bello, ma sicuramente è più simpatico.
Non ne siete convinti? Date un’occhiata al limone che sembra un tenero riccio e ne riparliamo.
Fa bene all’ambiente.
Perché buttare via ogni anno circa 50 milioni di tonnellate di prodotti agricoli in tutta Europa solo perché “brutti” è un po’ troppo.
Siete fan degli anni ‘80 e delle sculture commestibili e delle composizioni esagerate a centro tavola?
Con i prodotti “brutti” non dovrete neanche imparare ad intagliarli. Saranno loro stessi a diventare i protagonisti della vostra creazione. Proprio così, come natura li ha fatti.
Anche noi non siamo perfetti, eppure c’è comunque qualcuno che ci vuole bene.
Ecco, perché non dovrebbe valere lo stesso per la frutta e la verdura?
Se ancora non siete convinti, vi invito a guardare le seguenti foto e a farvi conquistare da questi teneri prodotti agricoli!




