Un’altra cena del Recupero a Fico Eataly World. Giovedì 28 marzo c’è stata una cena dall’atmosfera unica, a quattro mani da La Campofilone a Fico, insieme agli amici dell’Osteria La Campanara di Pianetto di Galeata (FC). La grande tradizione artigianale della pasta secca all’uovo de La Campofilone incontra la cucina di Alessandra Bazzocchi e Roberto Casamenti dell’Osteria La Campanara, depositari di quella cucina tradizionale e territoriale che da anni portano con successo anche sul piccolo schermo. Piatti rigorosamente stagionali per una cucina senza artifizi.

Un connubio unico e riuscitissimo!

La serata fa parte del ciclo voluto da Tempi di Recupero insieme a Slow Food Emilia Romagna, Fico Eataly World e Fondazione Fico.

Il menù della serata:
  • Olive all’ascolana della tradizione
  • Basotti della Romagna Toscana con pasta all’uovo del “La Campofilone”
  • Polpette di lesso rifatte al pomodoro dolce e fricandò di Campigna
  • Un tuffo del ciambellano romagnolo nella zuppa inglese della Campanara

In abbinamento dai vini dell’azienda Monte dei Roari, con noi la produttrice.

Chiaretto 2018
Corvina, Rondinella

Bardolino 2017
Corvina, Rondinella

Le serate dei Tempi di Recupero sono in collaborazione con Triple “A” di Velier

Monte dei Roari

In località Mamaor, sulle colline di Valeggio sul Mincio, a sud-est del lago di Garda, nella zona d’elezione del Custoza e del Bardolino, sorge la storica azienda vinicola Monte dei Roari ripresa nel 2007 da Stefano, nipote del fondatore, e dalla moglie Alessia.

Fin da subito, Stefano e Alessia hanno un percorso di conversione biologica in vigna (biodinamica dal 2011) e un lavoro in cantina senza trucchi. L’azienda conta 10 ettari frammentati in piccoli appezzamenti su depositi morenici e suoli argilloso calcarei, dove prevalgono le varietà bianche (garganega, trebbiano, fernanda e trebbianello, in Friuli detto tocai verde o sauvignonasse), e ferrosi, dove invece primeggiano le varietà a bacca rossa (corvina, rondinella, merlot e rossanella, chiamata in Valpolicella molinara). In cantina trovano posto vasche d’acciaio e cemento e alcune anfore di terracotta; non vengono messe in atto filtrazioni né chiarifiche e le dosi di anidride solforosa (ove aggiunta) sono bassissime. Tutto ciò concorre a restituire vini dalla grande beva, sia fermi ché rifermentati, freschi, schietti sapidi e dissetanti.