Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori
Ogni acquisto ha un impatto. Un impatto su noi stessi o sul nostro vicino di casa, sulla nostra città o sull’ecosistema del nostro Paese, ma anche su terzi che vivono in un altro continente. Con la nostra associazione culturale, Tempi di Recupero, raccontiamo storie di sostenibilità, di rispetto della filiera e dei lavoratori, e di valore qualitativo dei prodotti, ovvero uno sguardo che possa essere utile – a ciascuno di noi, come consumatori – per effettuare un acquisto consapevole.
Secondo la Treccani, il consumatore è “la persona fisica che acquista o utilizza beni o servizi per scopi non riferibili all’attività professionale eventualmente svolta”, cioè, di fatto, ognuno di noi. Ogni giorno compriamo, confrontiamo e valutiamo decine di scelte in fatto di acquisto. Per questo, dovrebbe essere obbligatoria la trasparenza, l’equità e la messa a disposizione di mezzi e strumenti adatti per offrire al consumatore la possibilità di scelta secondo il suo volere. La scelta è libera, ma deve poter essere consapevole. Questo significa che ogni singolo prodotto deve poter mostrare al consumatore la descrizione di tutta la filiera, dalla produzione all’eventuale confezionamento. Ognuno di noi ha il diritto ad una adeguata informazione che ci aiuti ad effettuare una libera scelta.
Facciamo qualche esempio riferito alle sole etichette, quali informazioni potrebbero contenere per aiutarci un po’ di più nelle scelte?
- Segnalare in primo piano, insieme al nome commerciale del prodotto, anche la “denominazione di vendita”, che mostra la vera natura dell’alimento. È già obbligatoria per legge, ma solitamente relegata in secondo piano.
- Se si mette in evidenza un ingrediente, che sia indicata anche la percentuale in cui è presente, con lo stesso carattere e dimensione. E se si desidera enfatizzarne uno in particolare, lo si inserisca solo se è presente tra le prime voci rispetto ad altri (gli ingredienti sono indicati a partire dal più presente)
- La lista degli ingredienti deve essere facilmente rintracciabile e leggibile.
- No agli slogan salutistici e all’uso a sproposito dei termini “naturale”, “sostenibile”, “artigianale”, “integrale” ecc
- Il prodotto sia rappresentato in maniera reale, evitando immagini irreali non legate all’effettivo contenuto della confezione.
Se volete saperne di più, vi invitiamo ad approfondire il Codice del Consumo!
Foto di Maria Lindsey