La vita cambia quando meno te lo aspetti, e così è successo a Luisa Silvia Marani, rezdora per un giorno, esportata a lungo oltreoceano. Appassionata di cucina casalinga bolognese, e specializzata nelle domeniche conviviali con amici e parenti, parte a cinquant’anni per Chicago per andare a trovare il figlio del suo compagno e lì si innamora di un locale. L’anno seguente era alla guida del suo primo ristorante, Merlo on Maple. Nel tempo i ristoranti sono diventati tre e tutti di grande successo. Parliamo di numeri importanti, perchè ognuno dei suoi locali ospitava 100 coperti, per un totale di 20.000 clienti all’anno.
La sua cucina negli Stati Uniti è stata caratterizzata da un recupero singolare, quello del personale di sala e cucina, che era prevalentemente messicano, il che ha significato che spesso uova e conigli erano prodotti rustici e genuini, che provenivano proprio dai cortili dei suoi dipendenti. La sua cucina ha sempre conservato la sua “bolognesità” senza mai andare incontro alle preferenze americane.
È per questo che la sua cucina non si è mossa di una virgola da una ventina di anni a quesa parte. La volontà di conservazione della tradizione le ha regalato un patrimonio gastronomico prezioso e raro.
Alla fine dello scorso anno ha lasciato la gestione dell’ultimo ristorante per rientrare a casa e riprendere la cucina bolognese di casa.
Un bel racconto e una storia unica per la rezdora protagonista della serata del 21 maggio da Pasta Bologna di Amerigo, patron Alberto Bettini. La serata è organizzata in collaborazione con Fico Eataly World, Fondazione Fico, Slow Food Emilia Romagna per la promozione del progetto Food For Change.
Per la serata la Luisa Silvia ha pensato ad un menù di tradizione famigliare, con tanto recupero ed una quotidianità scaldacuore.
Il Menù
Tarte di gambi di carciofo e mortadella
Involtini di melanzane con sughetto di pomodoro all’aceto tradizionale di Modena
Strichetti verdi al ragù bianco di coniglio e carciofi bolognesi tardivi
Rifreddo di galletto con la classica salsa verde e quella rossa della nonna
Budino di ricotta all’Isotta
I vini della serata sono della Azienda Agricola Possa delle Cinque Terre, sarà con noi il produttore:
Er Giancu 2018
Rosé d’Amour 2018
U Neigru 2017
Azienda Agricola Possa
POSSA nasce dal legame fra il sogno condiviso di far rivivere una valle e il progetto di costruire un’azienda agricola.
Avevo appena 40 giorni quando i miei genitori mi portarono per la prima volta a Possaitara.
Una valle con un microclima particolarissimo che fino a poco tempo fa era destinata a scivolare inesorabilmente verso il mare, trascinando con sé, oltre ad alcuni secoli di storia, anche uno dei sentieri più suggestivi delle Cinque Terre, quello che conduce a Canneto.
Vi ho trascorso ogni periodo di vacanza e momento libero durante l’infanzia e l’adolescenza e ricordo ancora come una buona parte di quella valle fosse lavorata, ricordo le persone che la curavano, da Pino a Enzo, da “Giemo” a Variste, Ilario, Renzo, Aldo e tanti altri, persone che coltivavano questo difficile territorio solo per la soddisfazione di farlo per portare a casa qualche limone, un po’ di uva da sciacchetrà e alcune primizie, privilegio di questa costa dato dall’esposizione particolare.
Col passare degli anni, mentre io crescevo, i personaggi conosciuti a causa dell’età lasciavano il duro lavoro della coltura della valle e l’abbandono via via prendeva il sopravvento, fino ad arrivare alla fine degli anni novanta, quando erano rimaste coltivate solo poche porzioni di terrazzamenti e le frane avevano ormai devastato il profilo del versante e distrutto parte dei terrazzamenti.
La cosa più facile che avrei potuto fare sarebbe stata quella di lasciare la valle al suo degrado e ad una lenta agonia, nessuno, vista la mia giovane età e l’impervietà della zona, avrebbe mai avuto da dire, ma non era così facile.
I vini della serata sono a cura di Triple “A” di Velier
Per info e prenotazioni clicca qui. Oppure chiama il 051 0029242

