Se proviamo a pensare alle abitudini che sono cambiate nel corso dell’ultimo anno perdiamo il conto. Un 2020 stralunato e un 2021 pieno di incognite sono il nostro passato prossimo e l’immediato futuro. Ci piacerebbe programmare: il lavoro, le vacanze, gli studi, la gita del prossimo fine settimana mentre tutto quello che possiamo fare sono progetti, tanti, belli ed entusiasmanti. Tra le consuetudini stravolte c’è la spesa alimentare: è diversa la sua composizione, le modalità in cui la facciamo, i luoghi dove ci rechiamo, e la capacità di acquisto. Lo sappiamo bene, il Covid ha influito sui nostri modi di vivere, e molte ricerche hanno analizzato i nostri comportamenti in quanto consumatori.
Come si sono articolati i consumi in Italia?
I dati Ismea Nielsen hanno registrato un aumento della spesa domestica nei primi mesi del 2020, in controtendenza alla spesa in generale, che è diminuita drasticamente. Secondo il “2020 EU Agricultural Outook” i consumi casalinghi sono cresciuti del 18%, mentre quelli fuori casa sono diminuiti del 21%. Il 2020 è stato l’anno del “ritorno ai fornelli”: soprattutto i giovani, forzati dalla pandemia, hanno scoperto il piacere di cucinare. E questa riscoperta dell’arte culinaria ha portato con sé un aumento della vendita degli ingredienti base, come uova, frutta, verdura, carne (+28,5%), farina, senza dimenticare il lievito che è stato una delle chimere della scorsa primavera. C’è stata anche una diminuzione dei piatti pronti (-2,2%). Tendenze che sembrano resistere, almeno secondo le previsioni per il 2021 del rapporto Coop stilato da Nomisma: cucinare è un modo per mangiare più salutare, ma anche per risparmiare.

Quali sono state le tendenze? Cucinare a casa ci ha reso più attenti nei riguardi della sostenibilità?
Passare più tempo in cucina ci ha portato ad un interesse diffuso verso la qualità del cibo che mangiamo: preferiamo acquistare prodotti italiani, tanto che nel 2021 è previsto un incremento delle vendite degli alimenti realizzati con materie prime del nostro Paese. Segue un’attenzione verso i prodotti sostenibili e verso quelli salutari. Lo spiega il report Coop 2020, descrivendoci le abitudini dei consumatori e le tendenze d’acquisto di noi italiani. Vogliamo mangiare sano e risparmiare, senza però acquistare i prodotti low-cost, infatti solo una minoranza fa una spesa economica. Forse spendendo meno fuori casa ci concediamo prodotti di maggiore qualità tra le mura domestiche.
La sostenibilità e il rispetto dell’ambiente sono fattori chiave, infatti si prediligono le produzioni a basso impatto ambientale. È una tendenza in crescita già da diversi anni a cui questa pandemia ha dato una bella spinta, forse abbiamo avuto la possibilità di riflettere sulle priorità per il nostro futuro, il che ha rafforzato la volontà di tutelare l’ambiente, ci ha messo di fronte al nostro dovere etico, e al rispetto per le generazioni future. In sintesi, sembra che la tendenza sia quella di fare la spesa presso chi si impegna in iniziative a favore del pianeta. Già durante il 2020 il 27% dei consumatori ha aumentato l’acquisto di prodotti sostenibili, e il 36% prevede di farlo anche nel 2021.
Le botteghe e i mercati, spesso situati nei centri cittadini, hanno avuto un forte impatto negativo durante il lockdown, e riscontrano tutt’ora una decisa diminuzione delle vendite. Al contrario, i supermercati e le vendite on-line hanno fatto un balzo in avanti, tanto che la vendita di prodotti alimentari tramite e-commerce, tendenza già in aumento prima della pandemia, ha visto una crescita esponenziale durante il corso del 2020 (+132%). Il futuro degli acquisti di alimenti, però, è diversificato perché il bisogno di contatto umano tende a farci preferire gli acquisti in cui ci relazioniamo con chi vende.

Cosa possiamo fare noi per acquistare prodotti di qualità e valorizzare la biodiversità, anche umana?
Sosteniamo il commercio di prossimità: cerchiamo di approvvigionarci nei piccoli negozi locali e nei mercati, ancor meglio se di contadini. Andiamo ad acquistare direttamente dai produttori, un’ottima occasione per fare una gita e capire cosa mettiamo nel piatto. E quando andiamo al supermercato facciamo attenzione alla qualità dei prodotti e alla loro provenienza, per acquisti consapevoli. Senza rinnegare le nuove tecnologie che ci facilitano la vita, possiamo consultare il sito web dei nostri produttori preferiti o affidarci a portali specializzati che riuniscono piccoli produttori. Gli artigiani hanno bisogno di noi!
Se invece vogliamo concederci un regalo, ordiniamo un menù di asporto da ristoranti, osterie e pizzerie. In questo modo possiamo supportare anche il settore della ristorazione in attesa di quando sarà possibile sederci nuovamente al tavolo del nostro ristorante preferito.
Fonti
Rapporto Coop https://www.italiani.coop/rapporto-coop-2020-anteprima-digitale/
Rapporto Coop dicembre https://www.italiani.coop/rapporto-coop-2020-versione-definitiva/
Rapporto Ismea http://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10214
EU Agricultural Outlook https://ec.europa.eu/info/news/eu-agricultural-outlook-2020-30-agri-food-sector-shown-resilience-still-covid-19-recovery-have-long-term-impacts-2020-dec-16_en
Ansa https://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/business/2021/01/11/alimentare-da-global-a-new-local-covid-detta-consumi-2021_993f78fe-bf9b-41bb-8eb4-4d3848f7512d.html
Il fatto alimentare https://ilfattoalimentare.it/rapporto-coop-2020.html
Avvenire https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/il-covid-19ha-cambiatoi-consumialimentari
Crediti foto
Chiara Cerruti