Un geometra e una maestra si innamorano in questo territorio – a cavallo tra Romagna e Toscana – di un rudere abbandonato da cinquant’anni incastonato nella splendida cornice del borgo medievale di Pianetto di Galeata (FC). Da quel giorno è stata una galoppata verso il recupero, prima degli immobili dell’osteria, ex canonica del 500, poi della locanda adiacente del 1494 e della cucina della tradizione. Alessandra e Roberto hanno seguito le loro inclinazioni, prima abbandonando i loro mestieri principali, poi abbracciando l’amore per il loro territorio e affiancando i piccoli produttori locali più virtuosi. Hanno utilizzato i presidi Slow Food di tutto il territorio nazionale al fine di creare una rete che contemporaneamente sostenesse l’osteria ma anche desse dignità ai produttori stessi in uno sforzo comune per bypassare le grandi multinazionali a beneficio di chi ogni giorno mette il cuore nel lavoro che fa.
Per realizzare la loro “giardiniera sott’olio” utilizzano le parti più nobili delle verdure fresche. Tuttavia, non buttano via niente! Con tutte le eccedenze – le cosidette “eccedenze” – delle verdure preparano una deliziosa vellutata che rende onore al quinto quarto vegetale. Ed è così che le bucce delle carote, le parti coriacee del finocchio, i torsoli del cavolfiore e il fondo del sedano diventano protagonisti!
Ingredienti
- Foglie, bucce, torsoli di verdura
- Olio evo
- 1 porro
- Sale grosso
- Pepe
- Pane raffermo (per crostini)